Per questo trekking da rifugio a rifugio è bene possedere una buona resistenza per superare in un solo giorno dislivelli di 1000 metri portando lo zaino in spalla. E’ necessaria anche una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti e poco agevoli. Consigliamo di prevedere 5 o 6 giorni per percorrere l’intero anello (compreso il giorno di arrivo e quello di partenza).
I nostri Rifugi sono a gestione familiare e offrono una cucina tipica con piatti preparati in modo accurato e porzioni abbondanti. Si impegnano ad applicare un prezzo agevolato ai percorritori dell’anello e per i gruppi sarà concessa una gratuità ogni 15 paganti. Chi effettuerà l’anello completo pernottando nei quattro Rifugi e raccogliendone i timbri sull’apposito cartoncino, riceverà in regalo una spilla-ricordo con la raffigurazione del Campanile di val Montanaia. (da verificare)
I gestori saranno ben felici di dare tutte le informazioni necessarie agli escursionisti, e vi è anche la possibilità di usufruire delle guide naturalistiche del Parco delle Dolomiti Friulane. Sui siti dei singoli rifugi che aderiscono all’iniziativa e sul sito del Parco potrete trovare ulteriori informazioni.
Al Rifugio Pordenone si accede da Cimolais (PN). Da qui una strada in parte asfaltata e in parte sterrata porta in circa 13 km al parcheggio del Rifugio. Strada a pedaggio nei mesi estivi.
Si può partire da uno qualunque dei Rifugi indicati, noi consigliamo di effettuare la traversata in senso orario. Se si proviene dal pordenonese si può partire dal Rif. Pordenone, se invece si proviene dal Cadore (Pieve di Cadore) è opportuno partire dal Rif. Padova. Se si parte da Forni di Sopra conviene partire dal Rif. Giaf.
Dal Rifugio PORDENONE al Rifugio PADOVA
La traversata al rifugio Padova si effettua lungo la celebre val Montanaia per la forcella Montanaia, passando ai piedi dello straordinario Campanile di Val Montanaia, il “grido di pietra” conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Percorso piuttosto faticoso ma in ambiente grandioso. Oltrepassata la Forcella Montanaia si scende per la val d’Arade sino alla grande radura prativa del Rifugio Padova. Dislivello in salita 1100 metri, ore 5. Difficoltà EE. Segnavia CAI 353 fino in val d’Arade, poi 342 e 346.
Per evitare la ripida discesa da Forcella Montanaia il percorso alternativo è la salita per la valle Monfalcon di Cimoliana e la discesa in Val d’Arade per la Forcella Monfalcon di Forni, rinunciando però a vedere da vicino il Campanile. Segnavie 349. Pernottamento al rifugio Padova.
Dal Rifugio PADOVA al Rifugio GIAF
Dal rifugio Padova si entra nel cuore dei Monfalconi con la spettacolare traversata di due alte forcelle, la forcella Monfalcon di Forni e la forcella del Cason, superando quel magico anfiteatro roccioso in cui sorge, in totale solitudine, la rossa struttura metallica del Bivacco Marchi-Granzotto. Dislivello in salita 1100 metri, 6 ore, difficoltà EE. Segnavia CAI 342.
Come alternativa (o per chi fosse già transitato nel giorno precedente dalla forcella Monfalcon di Forni) si può più comodamente salire alla forcella Scodavacca in un bel paesaggio dolomitico e da qui scendere in breve al rifugio Giaf, lungo il sentiero diretto oppure percorrendo anche un tratto dell’Anello di Bianchi. Dislivello 700 metri, 3-4 ore, difficoltà E. Chi ha esperienza e allenamento può anche salire alla Tacca del Cridola e all’alpinistica Cima del Cridola (m. 2581, II grado). Segnavia CAI 346. Pernottamento al Rifugio Giaf.
Dal Rifugio GIAF al Rifugio FLAIBAN-PACHERINI
La traversata al Rif. Flaiban-Pacherini si svolge lungo l’incantevole Truoi dai sclops, il cosiddetto sentiero delle genzianelle, che in un continuo succedersi di ambienti e colpi d’occhio oltrepassa la forcella Urtisiel, l’ampio pianoro con la casera Valmenon, il Canpuròs (la fiabesca prateria alpina che la fioritura estiva rende un luogo di sosta da sogno), le forcelle Brica e dell’Inferno, scendendo infine nell’alta val di Suola. Dislivello in salita 1000 metri, ore 6, difficoltà E. Segnavia CAI n. 361 (fino a Valmenon), 369 (fino al Passo del Mus), 362. Pernottamento al rifugio Flaiban-Pacherini.
Dal Rifugio FLAIBAN-PACHERINI al Rifugio PORDENONE
Dal Rifugio si sale al Passo di Suola, si valica la forcella Rua Alta, la forcella Pramaggiore (possibile salita alla vetta del monte Pramaggiore m. 2478, la più alta e panoramica del gruppo), quindi discesa per la bucolica val dell’Inferno e la val Postegae al rif. Pordenone. Dislivello in salita 800 metri, ore 5-6. Difficoltà EE (per la cima del Pramaggiore brevi passaggi di I grado). Segnavia CAI 363, 366 e 362.
In alternativa è possibile la salita al passo del Mus e la discesa diretta al rif. Pordenone per la val di Guerra e la val Postegae. Dislivello in salita 700 metri, ore 4, difficoltà E. Segnavia CAI 362. Dal passo del Mus per gli esperti possibile digressione al Torrione Comici per l’ardita ferrata Cassiopea (necessario set da ferrata, calcolare altre 2 ore). Pernottamento al Rifugio Pordenone.
Le Cime Postegae (m. 2358) sorgono all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e sono composte da tre quote principali e, assieme alle Torri Postegae e a Cima Cadin sono poste nel nodo centrale del gruppo del Pramaggiore, tra quest’ultimo e il Monte Ferrara, con cui il nodo stesso si chiude.
Questo itinerario percorre un ambiente meraviglioso, suggestivo e assolutamente incontaminato, e probabilmente è l’anello più bello e panoramico che si possa fare in questo settore dolomitico.
Il percorso inizia presso il parcheggio del Rifugio Pordenone (m. 1163) e segue la strada sterrata che porta in Pian Meluzzo. Dopo 30 min si imbocca il sentiero CAI 362 che entra in Val Postegae, fino a quota 1290 m. dove svolta a destra per salire lungo l’ex sentiero CAI 387, ben visibile e ancora ben segnato, che sale al Passo Pramaggiore (m. 2137 – ore 2,30). Da qui segue la cresta verso Ovest, senza segnavia, fino a raggiungere ripidamente ma senza difficoltà, Cima Cadin (m. 2313 – ore 3,00). Si cala ora nel catino sottostante, fino a raggiungere Forcella Postegae (m. 2163) e poi segue il filo di cresta, mai difficile ma privo di segnavia. Qui aggira alcuni gendarmi rocciosi e poi risale un pendio erboso per giungere sulle sottili ghiaie della quota più alta delle Cime Postegae (m. 2358 – ore 4,30). Slpendido panorama a 360 gradi! Segue ora il crinale sabbioso fino a pervenire pochi metri sotto l’insellatura che precede le misteriose Torri Postegae. Poi scende definitivamente sulla sinistra seguendo un altro costone sabbioso e con ampie svolte attraversa un versante tormentato e marcio (ometti e qualche vecchio bollo rosso – qualche gradino roccioso di I grado inferiore), fino a discendere una pala erbosa con macchie di mughi che in breve conduce ad una forcella. Qui un bollo su un masso indica di imboccare il canalone detritico sottostante che porta nel canalone della Forcella Sciol de Mont. Infine punta diritto a Nord, fino a imboccare il sentiero CAI 370 e da li al parcheggio (ore 8,00).
INFO TECNICHE
Dislivello in salita: m. 1400
Difficoltà: EE
Equipaggiamento: normale da montagna
NOTA: l’escursione non è tecnicamente difficile, ma è adatta a EE poiché il percorso è lungo e per gran parte privo di segnavia.
Una volta parcheggiata la macchina presso i parcheggi del Rifugio Pordenone, al termine della Val Cimoliana, dopo 15 km di strada in parte sterrata, si può scegliere se raggiungere la famosissima guglia o accontentarsi di guardarla da un punto panoramico che la inquadra dal basso.
Per raggiungere il punto panoramico del Belvedere del Campanile di Val Montanaia, ci vogliono circa 50 minuti mentre per l’escursione completa che porta al Bivacco Perugini poco sopra il Campanile, si impiegano circa 5 ore.
Dal parcheggio ci si dirige verso sinistra dove inizia il sentiero CAI 352, che sale in modo abbastanza deciso nel bosco di faggi, e che raggiunge risalendo la destra orografica della Val Montanaia i due punti panoramici.
Sbagliare è impossibile, il sentiero è ben marcato ed una volta partiti basta ricordarsi di stare alla sinistra dell’alveo del torrente Montanaia. Non ci sono bivi che potrebbero confondervi, tranne quello che porta direttamente al Campanile (segnavia 353 da lasciare sulla destra e proseguire sui pendii di sinistra in salita lungo il bosco.
Una volta raggiunto il primo belvedere e data un’occhiata in giro, in pochi minuti si arriva in un punto panoramico ancora più spettacolare (secondo belvedere), su un ottimo spiazzo attrezzato con un pannello illustrativo che indica le cime all’intorno.
Da qui possiamo fermarci qualche minuto a contemplare il torrione naturale che svetta nel catino dolomitico dell’Alta Val Montanaia. Questo fenomeno naturale unico al mondo tra le dolomiti è dovuto all’azione dell’erosione dei ghiacciai che ha creato qualcosa di maestoso, ma le foto lo possono descrivere solo in parte. Per questo una visita è d’obbligo.
In pochi muniti si può ridiscendere al parcheggio o traversando il torrente rinfrescarsi al Rifugio Pordenone poco distante.
Il Campanile di Val Montanaia è la vetta simbolo del Parco Regionale delle Dolomiti Friulane.
Questo ardito torrione, è un attore di roccia alta 280 mt, raggiunge la quota di 2173 m., è unico nel suo genere in quanto isolato e totalmente discosto dalle pareti, sorge in un meraviglioso catino dolomitico nell’alta val Montanaia, circondato da una cornice di guglie, che creano un ambiente molto suggestivo, e che ai più coraggiosi ed allenati che saranno giunti alla sua base, porterà momenti di gioia ed ispirazione.
La salita è naturalmente riservata ai soli alpinisti in quanto prevede difficoltà minime di IV grado.
Per tutti gli escursionisti rimane il piacere di poterlo ammirare da vicino, ben ripagati dalla ripida e faticosa risalita della val Montanaia (circa 800 mt), attraverso il sentiero CAI n.353 che parte dal Rifugio Pordenone e senza difficoltà tecniche raggiunge il Bivacco Perugini in circa 2 ore e mezza.
Magnifica escursione nelle Dolomiti Friulane.
Punto di partenza è il parcheggio di Pian Meluzzo, che si raggiunge mediante rotabile da Cimolais.
Dal parcheggio si inizia l’escursione lunga la pista CAI 361 che risale la Val Meluzzo; si lasciano a destra prima la Val Postegae (sentiero CAI 362) e poi la Val di Brica (sentiero CAI 379), valle che percorreremo nella seconda parte dell’escursione.
Giunti alla Caseruta dei Pecoli si inizia l’anello, risalendo la Val Binon fino a giungere alla Casera Val Binon (Valmenon) gestita durante il periodo estivo.
Si prosegue sul sentiero CAI 369 transitando per il Campuros e giungendo alla forcella Val di Brica, punto più alto dell’escursione. Dalla forcella si può raggiungere Cima Valmenon con difficoltà EE. Si scende ora nella Val di Brica, fino al bivio per la forcella dell’Inferno; a questo bivio si continua a scendere a destra sul sentiero CAI 379 transitando per il ricovero Cason di Brica. Proseguendo si giunge alla Caseruta dei Pecoli, dove ci si ricollega al sentiero percorso all’andata.
Da qui si rientra al parcheggio per lo stesso percorso dell’andata. Carta Tabacco 09, Segnavia CAI 361, 369 e 379, Dislivello 900, Lunghezza 15km, Tempo indicativo (escluse soste) 6h, Difficoltà E, altitudine min 1159, altitudine max 2088.
Rifugio Pordenone
Località Val Cimoliana 33080 Cimolais (PN)
Cellulare: +39 335 5224961
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Telefono: 0427 87300
P.Iva: 04293150266
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La ns. impresa nel corso dell’esercizio 2023 ha ricevuto contributi rientranti nel regime degli aiuti di stato e/o de minimis che sono riportati nel sito internet del registro nazionale degli aiuti di stato (RNA) a cui pertanto si fa rinvio. https://www.rna.gov.it/RegistroNazionale Trasparenza/faces/pages/TrasparenzaAiuto.jspx